Oggi sul quotidiano locale leggo che un pitbull sfuggito alla sua compagna umana ha attaccato e ucciso un chihuahua. Mi sono chiesta spesso da dove derivi questa aggressività tra cani forse retaggio ancestrale di quando i lupi erano solo lupi e vivevano nelle foreste. Poi gli studi più recenti dicono che diecimila anni fa circa, è intervenuto l’uomo che incontrando il lupo lo ha addomesticato e poi modificato geneticamente creando una sottospecie che a sua volta è stata lo spunto per la creazione delle moltissime altre razze canine che oggi conosciamo ottenute per ibridazione e incroci. Si dice che l’aggressività dei cani nasca da un senso di territorialità e di lotta per la conquista della femmina e quindi dal senso di sopravvivenza della specie insito in ogni essere vivente ma mi chiedo come possa un pitbull riconoscere un rivale in un chihuahua, e cioè in un cane così minuscolo e diverso da lui e allora mi sono detta che forse è questa la risposta: il pitbull non riconosce nel chihuahua un suo simile vale a dire un altro essere appartenente alla sua stessa specie, lo vede piuttosto come una preda ed ecco che allora si scatenano gli istinti predatori atavici sopiti ma sempre vivi in lui. Potrebbe essere questa una risposta all’aggressività tra cani? E’ quindi la mancanza di relazione e contatto e la capacità di comunicazione con i propri simili di cui la domesticazione li ha privati, relegandoli nelle case ed esponendoli solo a rapporti con la specie bipede dominante, cioè la nostra, che ha tolto loro la capacità di riconoscere e rispettare le caratteristiche e i bisogni etologici dei loro compagni non umani?
Di certo la storia del cane domestico è una storia complessa che si perde nella notte dei tempi ancora al vaglio degli studiosi che formulano diverse ipotesi in questo senso.
Pare che la testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risalga a circa 28.000 anni fa e riguarda le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso una grotta nel sud della Francia. Tuttavia, la prima documentazione di un legame affettivo tra uomo e cane risale al più recente periodo natufiano (circa 12.000 anni fa) presso un sito in Israele con una tomba che conserva i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende un braccio verso i resti di un cucciolo di cane.
Quel che è certo è che se una colpa c’è per l’aggressività tra cani che si manifesta in alcuni elementi di sesso maschile appartenenti alla specie, questa ricade ancora una volta sull’uomo e sulle sue infinite manipolazioni genetiche della natura e delle specie viventi, degli incroci tra l’una con l’altra, volti ad ottenere elementi sempre più adatti a soddisfare le attività e i capricci umani, esperimenti dai quali sono nati i cani da compagnia, da caccia, da corsa, da combattimento, da tartufo ecc.
Possiamo concludere affermando quindi che il piccolo chihuahua, la cui morte ci rattrista infinitamente, non è la sola vittima di questo episodio, sia lui che il pitbull che lo ha aggredito e ucciso sono entrambi vittime del sistema umano e potremmo aggiungere che il pitbull come tutti gli altri cani, non ha alcuna colpa se non quella di essere il frutto dell’ideologia del dominio che lo ha plasmato in laboratorio per soddisfare l’infinita sete di potere ed egemonia sulla natura che accompagna tutto il percorso evolutivo dell’ “homo sapiens sapiens”.