Fortezza è un forte ormai in disuso costruito vicino all’omonima cittadina e all’omonimo lago. Una enorme struttura eretta nel 1833 e ultimata nel 1838 dall’imperatore Francesco I° d’ Asburgo che intimorito dal veloce espandersi di Napoleone in Europa, temeva un attacco dei francesi dalla valle dell’Isarco e pensò bene di correre ai ripari erigendo per proteggersi da eventuali attacchi, questo monumento mastodontico che doveva diventare uno sbarramento invalicabile per qualunque esercito nemico. Oggi, 130 anni dopo, vale sicuramente la pena di visitare l’enorme edificio ricco di storia, di cunicoli, di passaggi segreti, corridoi lunghissimi, gallerie impressionanti scavate nella roccia viva, e di elementi moderni come ad esempio un ascensore interno tutto in vetro che porta da un forte all’altro. Una struttura immensa con un’estensione di 65mila metri quadri composta da tre nuclei, il forte inferiore, quello medio e quello alto per raggiungere il quale si devono percorrere più di 400 scalini. Seguendo il percorso previsto ci si trova a visitare ampi locali molto simili tra loro tant’è che ad un certo punto se non ci fossero le indicazioni ci si potrebbe anche perdere come in un labirinto. In uno dei piazzali una chiesetta, perchè dio non deve mai mancare nelle follie umane ed anzi la sua presenza nel luogo, oltre a servire come conforto per placare gli animi di coloro che devono subire l’arroganza dei più forti, ha il sapore di un benestare, perchè l’uomo ha bisogno costante di avere l’approvazione di un dio o di una divinità superiore per giustificare le sue azioni, da quelle più meritevoli a quelle più spregevoli. Ma la cosa assurda è che questa struttura non subì mai alcun attacco e non fu mai utilizzata per lo scopo per cui era nata in quanto alla fine dei lavori le circostanze erano cambiate e lo spettro dell’invasione napoleonica era ormai solo un ricordo. Il forte, la cui costruzione aveva impiegato più di 6000 uomini e la fatica enorme di un numero imprecisato di animali tra cavalli, asini, muli ai quali non puoi fare a meno di pensare mentre cammini all’interno delle sue mura e che furono utilizzati quotidianamente per trainare i 120mila carri che servirono per trasportare i mattoni necessari alla sua costruzione anche lungo gli erti pendii della montagna, alla fine divenne la classica “cattedrale nel deserto”, vale a dire un edificio inutile che costò la vita a molti esseri viventi in quanto alcune centinaia di operai morirono durante la costruzione e furono seppelliti in una fossa comune e di certo la stessa sorte toccò agli animali di cui la storia mai non parla.
Fortezza, utilizzata fino agli anni 90 come base militare è poi passata al demanio di Bolzano che dal 2005 l’ha concessa in affitto al comune omonimo per essere aperta al pubblico. Rimane un‘opera imponente nonchè l’emblema delle follie e delle paure umane che rappresenta, riassunte dal desiderio di un regnante che temendo per il futuro del suo regno e dei suoi privilegi e dato il potere concessogli dal suo ruolo, non si fece scrupolo a sacrificare vite umane e animali, soldi e tempo per mettersi al riparo dall’ incubo per lui peggiore, quello di essere spodestato e vinto da qualcuno più potente.
Ma la storia si ripete, e con essa si ripetono all’infinito le paure dell’uomo che alla fine si riconducono tutte ad una sola, quella che ogni essere vivente per istinto di sopravvivenza ha ma che spesso viene disconosciuta e negata agli altri animali, la paura più terribile, la più temibile, quella della morte.