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A Brentonico  ogni anno si tiene la fiera Baldo bio benessere dove gli ambulanti propongono dell’ottimo street food vegan (eccellenti polpette, pizza con wurstel, piadine e sushi) e dove si possono acquistare prodotti alimentari bio e altro.
E dopo la fiera decidiamo per una gita su a Polsa altro splendido paesino montano del Trentino da dove si raggiunge a piedi malga Vignola che dista solo qualche centinaio di metri dal parcheggio ma dove si può arrivare anche in macchina. Fa un po’ specie vedere come le malghe oggi si siano trasformate in ristoranti/ bar con ombrelloni, sedie a sdraio, musica da discoteca e perfino castelli di gomma per bambini che visti nell’insieme stridono con la bellezza del paesaggio naturale che li circonda. Cavalli e asinelli “liberi” su un prato ti fanno pensare a come dovrebbero vivere in natura, se l’uomo non li avesse addomesticati per farli diventare schiavi ma l’immagine bucolica di un puledrino che corre dietro alla sua mamma, il rotolarsi di un cavallo sull’erba, l’abbraccio di due asinelli che appoggiano il collo affettuosamente l’uno sull’altro, non può che rallegrarti il cuore. E su, più in alto ancora salendo sul monte Vignola dopo mezz’ora di cammino, arrivati sul crinale si rimane senza fiato di fronte alla bellezza del paesaggio. L’intero corso della Vallagarina e dell’Adige si apre sotto di te, spazi infiniti dove lo sguardo può percorrere chilometri in un solo istante, e lo strapiombo ai tuoi piedi ti fa comprendere meglio la tua fragilità e quanto sei vulnerabile di fronte alla potenza delle montagne. Su uno spuntone più in basso, lasciati incompiuti, resti di opere difensive austro-ungariche fanno inevitabilmente pensare allo scorrere del tempo e alla loro pretenziosita’ se paragonate alle armi sofisticate di oggi e ricordano che l’uomo è arrivato a scalare le montagne pur di vincere le sue battaglie effimere contro nemici inesistenti e nel farlo ha sicuramente utilizzato cavalli e muli costretti faticosamente a seguirlo nelle sue folli manie di conquista. E mentre fai queste considerazioni dopo una breve camminata su mulattiera e il superamento di una galleria scavata nella roccia durante la grande guerra, eccoti davanti al Corno della paura, una parete rocciosa che scende a strapiombo sulla valle e che genera effettivamente un’emozione mista tra ammirazione e paura mentre il volo libero di un falco alto nel cielo rende il tutto ancora più magico e misterioso. E il silenzio ti fa compagnia.
E poi il rientro a valle, con le mucche che scendono lente dal pendio di una collina per rientrare in malga, seguite dal loro pastore padrone, ti fanno tenerezza e vorresti abbracciarle tutte ad una ad una, ma le temi perchè sono grandi ma le guardi con fierezza, fissi i loro grandi occhi dolci che paiono quasi rassegnati e mentre si allontanano le abbracci con lo sguardo perchè sai di rispettarle e sai che non finiranno mai sul tuo piatto.

 

 

 

 

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