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Questo cielo azzurro di ottobre oggi è un po’ meno azzurro, senza di te, che sei vissuta per lungo tempo  dimenticata in una stalla con una corda al collo che ti impediva ogni movimento, tra escrementi e sporcizia in balia di gente inqualificabile che ti considerava un essere senza anima.

Te ne sei andata proprio ora che l’autunno è scoppiato con tutta la sua meravigliosa gamma di colori, un martedì sera di una notte nera più del nero dove anche la luna si è nascosta dietro una nuvola. Te ne sei andata sdraiata sul pavimento della casa che ti ha ospitata nei mesi felici, con la bava bianca alla bocca, il corpo in un fremito mentre già eri in agonia e probabilmente incosciente ed io che accanto, aspettavo con ansia di vederti esalare quell’ultimo respiro che avrebbe posto fine alle tue sofferenze e che mai sembrava arrivare.

La malattia che ti divorava da dentro non ti ha lasciato scampo e si è manifestata all’improvviso in tutta la sua gravità. Ti ho accarezzata a lungo quando eri già lontana e il tuo corpo ormai cadavere, immobile. Volevo darti tutte le carezze che non ho potuto darti in vita, volevo dirti che ti volevo bene e che ti avevo sempre voluto bene fin dal giorno in cui ti ho vista sola e sperduta quasi per caso su quella foto che diede origine a tutto. Volevo dirti che non ti ho mai abbandonata e che sei stata sempre nei miei pensieri.

DEDICATO A STELLA STELLA FONTANA

E, mentre osservo dalla finestra di un ufficio che oggi mi sembra ancora più squallido, le sfumature di questa stagione cangiante e gli alberi in lontananza che offrono le loro foglie ondeggianti al vento, ti immagino già correre felice sulle praterie dei cieli infiniti, baciata da quel sole che per troppo tempo ti era stato precluso, a giocare tra le nuvole, con altri amici che come te hanno abbandonato questa terra. Hai vissuto sempre nel fango senza la più piccola gioia, indifesa e fragile com’eri. Ricordo i tuoi momenti di felicità quando ti abbiamo portata via da quell’inferno e avrei voluto che durassero per sempre. Chissà quante estati hai passato in solitudine in quella stalla buia costretta a soffrire un caldo impossibile e quanti inverni rigidi hai dovuto sopportare, sempre in attesa di una carezza e di quell’amore di cui avevi estremo bisogno e che non arrivavano mai.

Guardo i video e le foto che ti riprendono qualche mese fa, attonita e stupita che una tale fortuna fosse capitata a te, e il tuo sguardo felice dal quale traspariva comunque un fondo di malinconia per ciò che avevi vissuto, appariva incredulo in quei tuoi primi momenti di libertà. Ti rivedo correre sulla stradina sterrata di un grande campo, a mangiare l’erba di cui sembravi essere ghiotta, rotolare sul prato, fare il bagno nella fontanella, sguazzare nell’acqua fresca di un’estate torrida, riposare serena in una grande cesta. E guardando questo cielo azzurro e terso, provo il doloroso vuoto della tua assenza.

Ma ora voglio ricordarti felice, come ti ho vista allora, ora sei finalmente libera, libera da tutto e da tutti, ora ti vedo ancora sorridere, i tuoi occhi brillare luminosi nell’erba verde, e continuerai a vivere in me e in chi ti ha voluto e ti vuole bene, come Ivana, Francesco, Maria Luisa e Dino.

Noi che siamo rimasti, continueremo per te la nostra battaglia per rendere questo mondo sbagliato un po’ più giusto, per dare un senso a tutta la tua storia, per rendere giustizia a te e a tutti i senza voce che come te vengono abusati da persone insensibili, ignoranti ed egoiste.

Stella è stata eutanizzata alle ore 21.30 circa del 18 ottobre 2022

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