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Domenica 15 agosto 2018.
Si parte presto per essere presenti alla manifestazione di Pinzolo contro l’uccisione di orsi e lupi in Trentino, decretata con la recente legge vergognosamente promossa dal consiglio provinciale di Trento. Arriviamo a Madonna di Campiglio in anticipo rispetto alla protesta che inizia a mezzogiorno e decidiamo di fare una “capatina” in val Nambino nel Parco Adamello Brenta e di salire fino al rifugio e al laghetto alpino che portano l’omonimo nome. Prendiamo la strada laterale che si trova sulla destra qualche centinaio di metri dopo la stazione della funivia che sale al Grosté. Si parcheggia alla Zangola ex discoteca ora chiusa e si prosegue a piedi lungo una strada sterrata ma pianeggiante accompagnata da un torrente che la fiancheggia sulla sinistra, e che ad un certo punto si trasforma in un sentiero di sassi e scalini che si inerpica nel bosco lungo il fianco della montagna fino a raggiungere un piccolo punto da dove si possono ammirare delle cascatelle fresche e rumorose, per poi proseguire fino al lago. Arrivati in cima, dopo circa quarantacinque minuti di camminata quasi tutta in salita, ecco aprirsi lo spettacolo di un laghetto glaciale sulle cui rive domina l’omonimo rifugio a 1728 metri di altitudine.
Da li altri sentieri si dipartono per percorsi più lunghi e certamente più impegnativi ma il tempo che abbiamo non ci consente di sperimentarli. Il rifugio è affollatissimo e anche le rive sono popolate di turisti in cerca di emozioni e frescura in questa torrida estate. Mangiamo qualcosa seduti sul greto isolato di un ruscello che porta le sue acque al lago. Bello vedere i cartelli di “divieto di pesca” anche se siamo consapevoli che nulla hanno a che vedere con la tutela ed il rispetto dei pesci che vivono nel lago ma piuttosto con un senso di “diritto di proprietà” stabilito dall’associazione pescatori del luogo.
Dopo aver mangiato riscendiamo a valle e raggiungiamo in macchina Pinzolo. Lungo il tragitto in macchina sulla statale che percorre la val Rendena e che attraversando Pinzolo, Villa Lagarina Ponte Arche e altri paesi arriva a Trento, non possiamo fare a meno di rimanere estasiati di fronte al verde intenso dei pini, dei prati dentro i quali come un lungo serpente corre la strada. La statale nella sua prima parte, è costellata di punti panoramici dai quali si può ammirare lo splendido gruppo delle dolomiti del Brenta le cui guglie dentate svettano nell’azzurro intenso del cielo creando strani contrasti con grandi nubi bianche candide come la neve e offrendo uno spettacolo che davvero lascia senza fiato.
E durante la manifestazione a Pinzolo vediamo passare una carrozza trainata da un cavallo che sotto il sole cocente di ferragosto porta a spasso i turisti e non posso fare a meno di pensare che ovunque vai c’è qualcuno e non qualcosa, che è schiavizzato e usato dall’essere umano per i suoi sporchi interessi, in questo caso da un “poco Serio” allevatore della zona.

 

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